venerdì 15 febbraio 2013

Confetti


Due settimane fa al supermercato ho incontrato un ragazzo italiano. Paolo, un ragazzo gentile e molto cortese, ma anche spiritoso, ed io ci scambio volentieri qualche parola.

Quel giorno era particolarmente sorridente ed entusiasta mi dice: “Franco sai, mi sposo”.
“Veramente? -dico io- Evviva, questa si che è una notiziona, la tua ragazza si trasferisce qui in Svezia allora?”

“No - fa lui- lei ha un buon lavoro in Italia e qui non sarebbe facile trovare un lavoro altrettanto qualificato e stabile, poi dovrebbe studiare lo svedese…

“Allora tornerai tu in Italia?”

“No, per il momento ho ancora un contratto qui in Svezia -dice lui- ci vedremo nei fini settimana e tutte le volte che potremo prenderci qualche giorno di ferie….finchè io non troverò un lavoro in Italia. Ma per il momento in Italia la vedo dura”

Devo aver fatto una brutta faccia quando pensavo:" Non funzionerà, sarà difficile, si vedranno poco, non potranno gettare alcuna base per il futuro." 

Paolo forse coglie al volo i miei pensieri, si stringe nelle spalle, e sorridendo mi dice:
“Propio così Franco, abbiamo deciso che ci sposiamo, poi si vedrà”

É una vera follia, però l`idea mi piace.

Penso a questa generazione figli della precarietà, vivono all’estero e sono precari all’estero. Oggi il contratto c’è, domani chissà, oggi sono qui, domani chissà.

Paolo però ama la sua ragazza e ha deciso di sposarla.

Ma si Paolo fregatene di quello che sarà.

Oggi ho visto su Facebook le loro foto, lui in evidente inbarazzo per colpa della cravatta che non ha mai portato, lei con un taieur rosa molto carino, nella  bella sala municipale della loro città, circondati da parenti e amici.

Bellissimi e raggianti.
Auguri Paolè, auguri di cuore….


Attenzione

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Sono andato, tornato, ripartito.

Sono andato, tornato, ripartito.
E così ora sono qui, in un’altra fase della Vita. Abito vicino al ponte Västerbron, a forma di arpa. E’ bellissimo. La mia gratitudine è a scoppio molto ritardato. Faccio in tempo a dimenticare gli atti, i nomi e i volti prima di aver capito quando dovessi ad ognuno.