mercoledì 31 luglio 2013

Il volo della passera.

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Roma: Leonardo da Vinci airport..
Lunedì scorso stanco del clima estivo particolarmente afoso della Piccola Città decido di ritornare a Stoccolma in anticipo. Mi presento a Fiumicino in largo anticipo, puntuale come uno svizzero a cucù per fare il check in.Vado al banco d`imbarco dell`Alitalia, guardo il numero del volo, controllo quello del mio biglietto, riguardo il numero del volo, riguardo quello del biglietto.Non ci sono cazzi, sono due numeri diversi. Controllo meglio il biglietto e mi accorgo con un fremito di orrore che il biglietto è per un volo che parte tra poco più di un`ora. Prendo un rapido appunto mentale di controllare l´sms con le indicazioni per il volo che mi ha mandato Labionda (la mia personale agenzia di viaggi, nonchè mia ex.collega di lavoro e per sua sfortuna vicina di casa a Stoccolma) ed eventualmente di prenderla a calci nel culo. Comunque riesco a salire, il viaggio è impeccabile.L'areoporto Leonardo da Vinci è assolutamente sconfinato (e dire che Arlanda non è esattamente un buchetto) e serve un autobus per passare da una parte all'altra. Alle porte di imbarco ci sono persone di ogni razza e nazionalità, compresa una donna completamente ricoperta di veli deve essere indiana e un numero impressionante di enormi donne di colore vestite con incantevoli abiti sgargianti e multicolori. Facendo sfoggio della mia "perfetta" conoscenza della lingua italiana mi compero un libro  abbastanza vecchiotto di Bruno Vespa: "Donne di cuori". (saggistica gossippara). E mi preparo a partire.
Il volo Roma –Stoccolma è abbastanza vuoto (forse non è ancora stagione turistica) e io dormicchio, mangiucchio, guardo un pessimo film finto-poliziesco con Harrison Ford e per l'ennesima volta mi stupisco di come nei film riescano a far sembrare interessante anche una città mortalmente piatta e noiosa come Los Angeles (si, sono stato anche lì: sono un globetrotter funambolico). Il mio vicino di sedile è un napoletano che dorme per metà viaggio quando si sveglia mi domanda se abito in Svezia,mentendo spudoratamente rispondo: Che è la prima volta che vado a Stoccolma e sono un pò emozionato dato che vado a caccia di passera. Lui si affretta a spiegarmi che fa sostanzialmente il pendolare della passera tra l'Italia e la Svezia. Lavora come elettricista-caldaista (in proprio) per guadagnare un po' di soldi. Quando ne ha abbastanza prende l'aereo e parte. Sono 3 anni che fa avanti e indietro e "spera" di comprare un appartamento a Stoccolma sogna di trasferirsi in Svezia naturalmente si affretta a spiegarmi che la passera non c`entra e mi parla di un nano italiano che sembra lo abbia perseguitato per una ventina d`anni. Approfitto dell'occasione per chiedergli come si conquista una svedese, di parlarmi un pò della Svezia, di dove vale la pena di andare e di cosa fosse invece sconsigliabile. Ed in risposta ho ricevuto solamente un desolante e martellante training scomportamento delle donne su come abbordale dove sono i ristoranti con buoni prezzi e su come non farsi fregare. Un punto fondamentale della sua filosofia è che queste donne svedesi bisogna tenerle a bada e trattarle con freddezza per evitare che ti si appiccichino addosso ed inizino a diventare gelose e possessive,se non addirittura esigenti e prepotenti ("e te lo dico per esperienza, ci sono cascato un sacco di volte!"). Mi racconta di quante volte si sono innamorate del suo fascino latino queste donne tanto che lui per riconoscenza le ha portate in Italia in vacanza e di quante volte si è pentito nel vedere la donna tutte le sere ubriaca. Nonostante la sua insistenza sul tema fosse piuttosto agghiacciante provo tenerezza per questo omone pelato con le manone corte e tozze e dagli occhi un po' tristi che sembra non possa fare a meno di "innamorarsi" di queste belle donne terribilmente affascinate dal suo aspetto mediterraneo...(vacanza inclusa...)  Provo ad immaginare la vita di quest`uomo che fin da ragazzo ci ha sempre messo impegno e serietà per diventare un "serio ed onesto lavoratore" e trovare una"seria ed onesta ragazza" che lo amasse e volesse vivere con lui per poi dover subire un'estenuante ed umiliante serie di rifiuti fino a sbarcare in Svezia dove secondo lui ragazze bellissime ti giurano amore eterno in cambio di una vacanza in Italia. Cercando (inutilmente) di frenare il torrente di parole di saggezza del mio vicino, mi sono messo gli auricolari e ho visto il secondo film del viaggio: "Bruce Almighty" con Jim Carrey che acquista poteri divini e come prima cosa fa crescere le tette alla sua ragazza e fa sesso selvaggio tutta notte (per poi scoprire che, nonostante tutti i suoi poteri, non potrà costringerla ad amarlo perché l'Amore bla bla bla...). Il film è veramente pessimo, però mi è sembrato veramente molto appropriato alla situazione.
Stockholm: Arlanda flygplats.
Per farla breve: arrivo ad Arlanda Airoport. L`omone mi insegue dandomi consigli su quali mezzi di trasporto devo prendere per arrivare in centro più velocemente. Mia figlia Michela mi stà aspettando al posteggio. Mi infilo nella sua auto lasciando a bocca aperta il mio esterefatto compagno di viaggio. 
Arrivo a casa mia, stanco morto, finalmente nel mio letto, nanna pesante.
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Sono andato, tornato, ripartito.

Sono andato, tornato, ripartito.
E così ora sono qui, in un’altra fase della Vita. Abito vicino al ponte Västerbron, a forma di arpa. E’ bellissimo. La mia gratitudine è a scoppio molto ritardato. Faccio in tempo a dimenticare gli atti, i nomi e i volti prima di aver capito quando dovessi ad ognuno.