giovedì 5 novembre 2015

LA SVEZIA ALZA BANDIERA BIANCA


Finora tra i più generosi sul fronte dei richiedenti asilo, alla fine persino la ricca ed efficiente Svezia ha dovuto alzare bandiera bianca.
La Commissione europea è solidale con la Svezia che insiste sulla relocation dei profughi, scrive oggi il quotidiano Dagens Nyheter. Secondo il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, la Svezia merita di essere aiutata.
Il governo di Stoccolma oggi ha inviato alla Commissione europea una richiesta di relocation dei richiedenti asilo.
Ieri il primo ministro svedese Stefan Löfven ha incontrato Donald Tusk, il quale gli ha assicurato il suo pieno sostegno.
Stefan Löfven & Donald Tusk,
"Quest'anno la Svezia può ospitare 190 000 profughi, sebbene il paese abbia meno di 10 milioni di abitanti. Ciò dimostra la generosità e la solidarietà del popolo svedese, ma significa anche delle grandi sfide. Vi siete meritati l'aiuto, compreso da parte delle istituzioni europee"  cita DN le parole pronunciate da Tusk nel corso della conferenza stampa dopo l'incontro con il premier svedese
Stefan Löfven si è limitato a ripetere quello che sta dicendo da alcune ultime settimane: la Svezia non è in grado di ospitare regolamente la quantità dei profughi che sta accogliendo adesso.
Il numero dei richiedenti asilo in Svezia continua a crescere.
Non si tratta più di integrarli nella società svedese, ma semplicemente di trovare un posto dove ospitarli. La notte scorsa il servizio d'Immigrazione svedese era pronto ad accomodare i profughi nel suo ufficio di Norrköping. Alla fine non è stato necessario, "ma se dovremo scegliere tra questo e una notte nella strada, la nostra scelta sarà ovvia", ha detto Pia Hurskainen Dure del servizio d'Immigrazione in un'intervista all'emittente P4 Östergötland.
Pia Hurskainen Dure
A partire da gennaio di quest'anno il servizio d'Immigrazione ha dovuto assumere circa 2000 nuovi dipendenti, aumentando gli organici fino a 7000 persone.
In totale devono essere ridistribuiti 160000 migranti, di cui 54000 provengono dall'Ungheria, la quale però non vuole partecipare alle quote. In questo caso Svezia vorrebbe accedere a una parte della quota dell'Ungheria.
Fino a questo momento il sistema delle quote ha dimostrato un'efficienza assai scarsa. Dalla Grecia e Italia sono state spedite in altri paesi soltanto 116 persone. Secondo Donald Tusk, nella fase iniziale il processo è stato lento, perché molti paesi "non hanno esperienza di situazioni di emergenza".
Purtroppo sembra che abbia funzionato poco anche l'idea di persuadere i profughi a recarsi in altri paesi piuttosto che in Germania e Svezia.
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Mentre sto scrivendo quasi 2000 profughi stanno aspettando a Rostock (Germania) un traghetto che li sbarchi un Svezia.  Sembra che non interessi a nessuno che la Svezia non possa garantire loro un tetto.
”Noi partiamo comunque, siamo disposti a dormire in strada se ce ne fosse bisogno," dice Hassan proveniente dall`Iran. "Quando si dice la disperazione..."
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Sono andato, tornato, ripartito.

Sono andato, tornato, ripartito.
E così ora sono qui, in un’altra fase della Vita. Abito vicino al ponte Västerbron, a forma di arpa. E’ bellissimo. La mia gratitudine è a scoppio molto ritardato. Faccio in tempo a dimenticare gli atti, i nomi e i volti prima di aver capito quando dovessi ad ognuno.