martedì 1 dicembre 2015

Gino Strada a Stoccolma: "Abolire la guerra"


Insieme a Gino Strada sono stati premiati :Sheila Watt-Cloutier (Canada) per la difesa dell'Artico,Kasha Jacqueline Nabagesera (Uganda) per la difesa dei diritti delle persone Lgbti. Il Premio onorario è andato a Tony de Brum e al popolo delle isole Marshall per il loro impegno contro il nucleare.
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"La guerra è una malattia da curare" è quanto ha detto ieri Gino Strada di fronte al parlamento svedese, il medico fondatore di Emergency, ieri pomeriggio ha ricevuto a Stoccolma il Right Livelihood Award. Conosciuto come il Nobel alternativo – e svedese come il fratello maggiore – dal 1980 «sostiene chi offre risposte pratiche ed esemplari alle maggiori sfide del nostro tempo».
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128 CANDIDATI DA 53 PAESI 
Quest’anno la Fondazione per la prima volta ha consegnato il premio a un italiano «per la sua grande umanità e la capacità di offrire assistenza medica e chirurgica di eccellenza alle vittime della guerra e dell’ingiustizia, continuando a denunciare senza paura le cause dei conflitti» si legge nelle motivazioni. Il fondatore di Emergency – la Onlus che dal 1994 ha curato oltre sei milioni di vittime dei conflitti in tutto il mondo – è stato premiato davanti al Parlamento svedese. Nel suo ringraziamento, Gino Strada ha lanciato l’ennesimo appello alla comunità internazionale contro la guerra e la violenza.

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IL PREZZO DELLA GUERRA  
«Sono un chirurgo. Ho visto i feriti (e i morti) in Asia, Africa, Medio Oriente, America Latina e Europa. Ho operato migliaia di persone ferite da proiettili, frammenti di bombe o missili. Alcuni anni fa, a Kabul, ho esaminato le cartelle cliniche di circa milleduecento pazienti: il 90% erano civili di cui un terzo bambini. È quindi questo il nemico? Chi paga il prezzo della guerra?» ha domandato ai parlamentari. Strada ha raccontato che «in tutti i conflitti in cui Emergency ha portato aiuti e soccorsi, indipendentemente da chi combattesse contro chi e per quale ragione, il risultato era sempre lo stesso perché la guerra non significa altro che l’uccisione di civili, feriti, distruzione». 
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«CURARE I FERITI E’ GIUSTO»  
Per il medico italiano «curare i feriti non è né generoso né misericordioso, è semplicemente giusto, lo si deve fare». Poi ha snocciolato alcune cifre: «I civili morti sono passati dal 15% della Grande guerra a oltre il 60% nella Seconda». Quindi ha aggiunto che «gli oltre 160 “conflitti rilevanti” scoppiati dopo la Seconda guerra mondiale sono costati oltre 25 milioni di vite: il 90% erano civili, percentuale del tutto simile a quella del conflitto afghano in corso».
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«L’UMANITA’ RINUNCERA’ ALLA VIOLENZA?»  
Strada ha rilanciato il dilemma posto nel 1955 dagli scienziati che aderirono al Manifesto di Russel-Einstein: «Metteremo fine al genere umano o l’umanità saprà rinunciare alla guerra?». Poi l’appello alla comunità internazionale «perché la maggiore sfida dei prossimi decenni consisterà nell’immaginare, progettare e attuare le condizioni che permettano di ridurre il ricorso alla forza e alla violenza di massa fino al completo abbandono di questi metodi. La guerra, come le malattie mortali, deve essere prevenuta e curata». 
ABOLIRE LA GUERRA:
 «Dobbiamo convincere milioni di persone che abolire la guerra è una necessità urgente e un obiettivo realizzabile. Questo concetto deve penetrare in profondità nelle nostre coscienze, fino a che l’idea della guerra divenga un tabù e sia eliminata dalla storia dell’umanità» 
ha concluso Strada tra gli applausi del Parlamento.

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Attenzione

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Sono andato, tornato, ripartito.

Sono andato, tornato, ripartito.
E così ora sono qui, in un’altra fase della Vita. Abito vicino al ponte Västerbron, a forma di arpa. E’ bellissimo. La mia gratitudine è a scoppio molto ritardato. Faccio in tempo a dimenticare gli atti, i nomi e i volti prima di aver capito quando dovessi ad ognuno.